Dall’ ormai lontano 8 Marzo la quotidianità di ognuno è stata minata e le sfere privata e pubblica sono state forzatamente unite.
Immagino che per tutti non sia stato semplice, in primis per me poiché, abituata ad una vita frenetica , mi sono trovata immobilizzata tra le mura di casa, privata della mia quotidianità, di aspetti intrinsechi della mia vita, come il lavoro.
I primi giorni sono stati un po’ duri, trascorsi tra noia e mille domande sull’avvenire, che inconsciamente mi faceva paura.
Non si può e non si deve cadere davanti alla paura , ma reagire ed agire. Cosi mi sono chiesta se il Covid19 nella nostra società fosse un demone da sconfiggere , oppure un’occasione da accogliere ed elaborare .
Abitudini e i vizi persi senza una vera ragione, la frenesia scomparsa, quasi per magia, e tante ore a nostra disposizione . Bello no??
A queste domande dovremmo rispondere all’unisono con gigantesco SI! Perché tutti , più di quanto si voglia e si osi ammettere, ci siamo lamentati di non avere abbastanza tempo.
Da quel giorno lo abbiamo avuto, tutto il tempo che abbiamo sempre cercato c’è!
La giornata intera da dedicare a tutto quello che più ci piace e appassiona ma ora vi chiedo è andata cosi??
Per alcuni si, per altri no ed altri ancora hanno avuto bisogno di tempo vuoto per capire, metabolizzare, accettare il grande cambiamento proprio come me.
Oltre al cambiamento nella nostra sfera, anche il mondo intorno a noi è cambiato, rendendo la nostra stabilità sempre più instabile creando difficoltà a cui probabilmente non abbiamo mai pensato o dato peso.
Fare la spesa, prassi di prima necessità all’apparenza semplice per tutte le famiglie, le svariate catene della grande distribuzione con la grande scelta a nostra disposizione ,i prezzi allettanti , un occhiata alle offerte ed il gioco era fatto.
Il COVID19 ci ha tolto almeno in parte questa semplicità, la grande distribuzione non più cosi vantaggiosa , dalle file per entrare ed i costi lievitati abbiamo iniziato a riscoprire i piccoli negozietti di paese, le cascine ed i loro prodotti freschi, le vecchie ricette della nonna cosi semplici e sostanziose possibili con pochi ingredienti e di conseguenza il tempo in casa, in cucina magari con i propri affetti.
Grandi cambiamenti per noi abituati al consumismo, ad avere tutto e subito senza attese e a volte regole, ma io direi non cosi negative .
La penso come te: a me personalmente la situazione ha portato anche tanti aspetti positivi che spero di non perdere una volta tornati alla “normalità”: una giornata lavorativa più corta, più tempo da passare con i miei figli, meno obblighi sociali che mi andavano stretti…
Io come lei spero non si ritorni completamente alla vita pre Covid19, utilizzando quello che la quarantena ci ha insegnato o fatto rivalutare.
Secondo me purtroppo la riflessione che forse molti di noi hanno fatto, verrà dimenticata… torneremo alle vecchie, insane abitudini.
Purtroppo potrebbe accadere…
Io ho amato nonostante tutto questo rallentamento di vita, questo ritorno ai piccoli negozi, e spero di mantenerlo nel tempo..
Lo stesso è stato per me, se vuole conoscere produttori e piccole realtà continui a seguirmi ☺️
È la forza dell’essere umano, quella di adattarsi alle situazioni e trovarne il lato positivo. Probabilmente ci siamo accorti di tante piccole e grandi mancanze e abitudini e le abbiamo sostituite con altre. Ma questi grandi avvenimenti che sconvolgono la vita di tutti, servono anche a questo, a scoprire quanto è bello ritornare alla normalità gustandosela con più qualità.
Il Covid ci ha portato via tanto ma credo anche che abbia dato ottimi spunti di riflessione su ciò che davvero conta, a partire dalla semplice spesa fino alla riorganizzazione della propria vita. Mi auguro davvero che il Covid sia stato una lezione per ognuno di noi e che appunto ognuno di noi rivolga il proprio sguardo in direzione del futuro con una consapevolezza nuova.
Maria Domenica